Parliamo di cene a basso consumo energetico. L’argomento è quanto mai attuale perché, con le bollette di luce, gas ed acqua che arrivano puntuali e salate come un baccalà non ammollato bene, dobbiamo fare molta attenzione agli sprechi. Ma l’energia che andrò a prendere in esame ora… è la mia. Cercherò di essere il più chiara possibile e per questo devo fare alcune premesse. Primo: durante la settimana il vino lo beviamo alla sera, quindi la cena proprio proprio trascurata non può essere. Secondo: la domenica allentiamo gli ormeggi che ci trattengono al molo della sana alimentazione. Mi viene in mente un esempio di domenica estiva. Mangiamo al mare un po’ di frutta e stiamo in spiaggia tutto il giorno. Queste sono le intenzioni quando partiamo da casa subito dopo aver fatto colazione. Verso le undici dal ristorante della spiaggia arriva un odorino di soffritto che una brezza di tramontana fa aleggiare sotto il mio naso trasformandomi in gatto Silvestro quando annusa Titty. “Forse non sarebbe meglio prendere due spaghettini seduti al fresco?”. Arrivo al “sarebbe meglio” e mio marito, veloce come un centometrista, è già andato a prenotare.
Arrendiamoci all’evidenza; non saranno mai due spaghettini ma una frittura di totani, calamari, gamberi, alici e paranza delle dimensioni della padella della Festa del Pesce di Caletta di Castiglioncello (ho partecipato alla gara di disegno per bambini delle elementari della prima edizione di questa iconica festa). Naturalmente sarebbe un delitto non accompagnarla con patate e verdurine fritte e un bel Franciacorta saten. Bene, dopo il sonnellino post pranzo molto somiglianti a due coccodrilli del Parco Nazionale del Serengeti, altre tre ore di sole, andiamo a casa e per finire in bellezza cena con pizza e birra d’ordinanza ed ecco che dopo giunge puntuale il carico di buoni propositi di sana alimentazione che arriva a quota 10.000. (chissà perché arriva a 0,5 il venerdì verso sera). Gli intenti salutistici sono quelli di fare un pranzo a base di carboidrati pasta o riso, rigorosamente integrali, verdura e frutta. La sera proteine riverdura e rifrutta una fettina ina di pane ed un bicchiere di vino. Detto questo, mi concentro sui primi due giorni. Ormai mi conosco so che la voglia di cucinare e l ‘energia per farlo raggiunge livelli massimi all’ora di pranzo per poi precipitare vertiginosamente per la cena. Quindi è qui che scatta il programma risparmio energetico. Per il primo pranzo decido per un risotto al radicchio trevigiano. Un bel po’ di lavoro c’è se lo vuoi fare buono e come ricetta comanda. Il brodo vegetale, lava e taglia il radicchio, tostatura del riso, mantecatura…..poi un bel po’ di pentole in lavastoviglie che per motivi di spazio è slim, quindi ci andranno giusto altri due piatti della sera. Bene allora finito di mangiare prendo le mie due sogliole le sciacquo bene, le adagio in un vassoio di alluminio usa e getta e le condisco con un’emulsione di olio d’oliva ,aglio a pezzetti, limone e qualche fogliolina di timo limonato e sale. Copro con la pellicola e in frigo fino alla sera. Verranno cotte in forno preriscaldato per venti minuti a centottanta gradi. Il problema è che io non mi ricordo mai di preriscaldare il forno quindi occorrerà un po’ di tempo in più, per questo non ti mettono in galera. Passiamo al contorno : una bella insalata con l’iceberg, croccante, facile da lavare ancora più facile da tagliare. La preparo bella lavata e l’avvolgo in un canovaccio pulito che dalle mie parti si chiama asciughino e ora metto in frigo anche lei. Come diceva Giovanni Muciaccia nell’iconico programma Art Attak: “FATTO!”. Ora viene la parte che preferisco in assoluto la scelta del vino. I So.So. (Sommelier Sopraffini) non saranno tanto d’accordo,ma io lo amo tantissimo. Vermentino Antinori. Grazie di esistere. Bel giallo paglierino, riflessi verdolini, fiori bianchi ce li sento tutti, ananas, pesca bianca e in fondo al palato mi lascia il sentore di limone che mi invoglia a berlo e riberlo. Il prezzo è giusto . Per questa cena vanno via due bicchieri quindi ce n’è mezza bottiglia per la sera dopo. Per rimanere sempre sulla stessa riga marinerò del pollo con olio, un po’ di Vernentino avanzato…..poco aglio, rosmarino, scorzettine di limone, sale e pepe rosa. La sera lo cuocero in una padella mettendoci sopra la marinatura ed aggiungendo delle carote che avevo già pulito e tagliato a rondelle sottili e messe in frigo. Due cene gustose e salutari, abbinate secondo il mio gusto: bene…fatica poca….cos’altro. Aspettavi what else vero?