Domenica andiamo a Montecarlo!

Subito l’entusiasmo di mio marito si è materializzato con: le previsioni hanno detto che piove sicuramente, sono tante ore di viaggio, quando torniamo saremo stanchissimi, per mangiare lì ti spennano ma, cosa più importante, cosa c’è da vedere. Tutto giusto, io però mi riferivo a Montecarlo di Lucca. Un mezzo sorriso e la canzone “Montecarlo” di Johnny Dorelli sigillano un “sì sono d’accordo andiamo”.

Voglio spiegare il perché dell’idea di questa destinazione. La temperatura è raffrescata in maniera repentina e stiamo andando a gran velocità verso l’autunno. A me il freddo fa venire subito in mente serate a casa, divano, plaid, Vin Santo…Naturalmente accompagnato dai Cantuccini (mi scuso subito con i produttori: io non potrò mai fare a meno di inzupparli), torta di mele ancora tiepida, pinolata (più pinoli che impasto), ciambellone all’olio d’oliva con pezzetti di cioccolato fondente, (ricetta di mia suocera come del resto quella della torta di mele), crema pasticcera, anch’essa ancora tiepida, con le lingue di gatto… e tanto altro ancora. Viene fuori l’unico mio vizio, pur sempre capitale, la gola!

Ho scelto di andare a comprare il Montecarlo Vin Santo D.O.C. perché faceva parte di un pacco che abbiamo ricevuto a Natale da alcuni clienti di mio marito che abitano a Lucca. Me ne sono innamorata subito. Al naso profumi di frutta secca di cui vado pazza, miele di acacia, albicocche candite. Ma quello che mi piace di più di questo vino è il finale un po’ amarognolo che non “ti stucca”. Secondo me è perfetto anche con pecorino e miele…ma questa esperienza devo ancora farla.

Si parte!!! Arriviamo a Montecarlo giusto in tempo per andare a fare una degustazione in una delle cantine della zona, la Fattoria del Teso. Alla fine di un bellissimo viale di pini ci troviamo di fronte all’edificio principale della Fattoria.  Procediamo con la degustazione di tre vini: L’Orange del Teso, il Vermentino IGT e il classico Montecarlo Rosso DOC.
L’Orange è veramente una sorpresa. Un ritorno all’antica tradizione contadina che prevede di vinificare anche le uve bianche con un prolungato contatto con le bucce dell’uva ottenendo colori e sapori molto particolari per un vino “bianco”.  Molto buono, tant’è che ce ne siamo portati via una bottiglia.

Passiamo poi al Vermentino che si presenta con il classico colore giallo paglierino chiaro ed ha un buon profumo con note di fiori bianchi e menta. E’ un vino fresco ed abbastanza equilibrato. Discreto. Anche di questo ce ne siamo portati via una bottiglia.

Infine, il Montecarlo Rosso DOC, ottenuto assemblando uve Sangiovese, Merlot, Syrah, Ciliegiolo e Colorino. Appena versato nel bicchiere colpisce il colore rosso rubino intenso ed il profumo di frutta rossa, frutti di bosco, e spezie. Un buon vino, rotondo, asciutto ed armonico. Non potevamo rinunciare neppure a questo. Ovviamente mi sono portata via il mio oggetto del desiderio… il Vin Santo.

Terminata la degustazione andiamo a Montecarlo. Ebbene sì, anche la Toscana ha la sua Montecarlo, un piccolo borgo medievale adagiato su un colle di olivi e vigneti tra la lucchesia e la valdinievole. Mio marito anche questa volta aveva pronta la sua perla di saggezza e mi ha raccontato che la storia di questo paese è strettamente legata al vino al punto che il suo nome originario era Vivinaia e soltanto quando, dopo essere stato distrutto dai fiorentini, venne ricostruito dal Principe Carlo di Boemia, in onore di quest’ultimo prese il nome attuale. Al di là di questa nota, il paese merita veramente di essere visitato… anche per mangiare le specialità della zona che sono veramente notevoli.

Abbiamo fatto questo” sacrificio” andando a pranzare alla “Buca del Norcino”, un piccolo locale nel centro storico. Personalmente ho gustato un ottimo piatto di tagliolini al tartufo nero mentre mio marito dei “tordelli” (come li chiamano in lucchesia) alla trippa che a suo dire erano squisiti. Ci siamo trovati d’accordo sul secondo, un filetto semplice ma abbondante e saporito che ci ha soddisfatti, con un contorno di patate fritte con la buccia che sono una specialità del locale. Il titolare ci ha proposto un vino delle colline lucchesi, un rosso Tenuta Maria Teresa, della Fattoria Bernicchi annata 2017. Il vino è il risultato di un assemblaggio di Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc e Syrah. Il colore non può che essere un rosso rubino intenso e vivo ed il profumo è quello di fiori rossi e frutta rossa specialmente il mirtillo. Al palato è pieno e morbido, giusta struttura per i nostri piatti, con tannini piacevoli. Un buon vino che ho apprezzato sempre più durante il pasto…. Non potevamo andare via senza aver assaggiato i buonissimi cantuccini rigorosamente fatti in casa abbinati al Vinsanto. In preda ad un attacco di buon senso ed a pancia piena, ne abbiamo ordinato una singola porzione cercando di dividerla equamente.

Sulla strada del ritorno, il nostro Montecarlo in autunno ci regala bellissime atmosfere ed emozioni, con l’aria frizzantina della collina toscana ed i panorami colorati dalle sfumature di giallo, arancione e verde.

Chiudo questa pagina con un pensiero: se non è possibile muoverci, la vendita online dei vini aiuta, ma andare di persona riempie il nostro cervello di cose belle che si fanno posto tra i pensieri stressanti dei problemi del vivere quotidiano spingendo quest’ultimi fuori dalla nostra mente, magari per un breve ma salutare lasso di tempo.

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